Io sono energia, l'opera prima di Francesco Panasci
“Io sono energia parte da me, ma dentro ci sei anche tu. Un invito a leggerti, ad ascoltarti, a ritrovare fiducia. Perché la vita ci mette alla prova, ma ci regala anche nuove possibilità.
Serve coraggio, silenzio, presenza. Non temere la sconfitta, non fuggire le pause, non avere paura di raccontarti, o di stare in silenzio. Perché è proprio nell’ascolto profondo che può emergere l’essenza più vera di ciò che siamo.”
Francesco Panasci

“Io sono energia” è un saggio narrativo profondo e coinvolgente di Francesco Panasci, pubblicato da Edizioni Panastudio. Attraverso 112 pagine di riflessioni personali e universali, l’autore ci guida in un viaggio di scoperta interiore, esplorando temi come la forza, la dignità e la trasformazione personale.
Il libro si presenta come un invito silenzioso a ritrovarsi, perfetto per chi sente il bisogno di fermarsi e ascoltarsi davvero. Arricchito dalle autorevoli prefazioni del sociologo Francesco Alberoni e di Francesco Paolo Scarpinato, Assessore regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, oltre alla postfazione dello storico Gaetano Basile, quest’opera intreccia sapientemente esperienza personale e riflessione sociale.
Un libro che non offre risposte preconfezionate, ma apre spazi di ricerca personale, invitando il lettore a riconoscere e coltivare la propria energia interiore, superando ruoli prestabiliti e paure.
Francesco Panasci è giornalista, regista, musicista, comunicatore. Ma prima di tutto un uomo che da sempre mette al centro l’umano.
Da oltre venticinque anni si occupa di cultura, formazione, comunicazione e impegno sociale. Ha ideato e realizzato progetti che parlano ai territori e alle persone, promuovendo identità, bellezza e partecipazione.
È fondatore di Panastudio, direttore del quotidiano Il Moderatore e creatore di numerosi format televisivi e culturali. Ha diretto eventi come il Premio Internazionale Padre Pino Puglisi, percorsi per i giovani, festival artistici, iniziative legate alla formazione come strumento per riconnettere le persone al lavoro, alla dignità, alla vita. È stato insignito del titolo di ‘Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana’.

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